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 ṭria


significato in italiano: un tipo di tagliatelle fatte in casa con farina di grano.
etimologia:
l'etimo primo va ricercato nel greco "ίτριον " (itrion), di solito  al plurale "ίτρια" (itria), che indicava una focaccia di miele e sesamo. Nella forma salentina, il termine compare per la prima volta nel manoscritto "Liber de coquina", il più antico ricettario di cucina dell'occidente cristiano giunto fino a noi, redatto in latino volgare da un anonimo meridionale presso la corte angioina del Regno di Napoli tra il 1285 e il 1309. In esso viene riportata la ricetta di una "tria ianuensis", cioè genovese: "per la tria genovese soffriggi cipolle in olio e ponile in acqua bollente, mentre cuociono aggiungi spezie, colorando e insaporendo a piacimento. In accompagnamento puoi unirvi formaggio grattugiato o a pezzi. E imbandiscila ogni volta che vorrai con capponi, uova e carne di qualsiasi tipo". Il termine ricorre, ancora, nel "Libro della cocina" di un anonimo toscano del XIV secolo, nel quale si parla "De la tria genovese per li 'nfermi" ("metti la tria nel latte d'amandole bullito, e un poco di sale, e da' a mangiare). Non è dato sapere con certezza se la parola indicasse propriamente le tagliatelle, ma "tria" è molto vicino all'ebraico "etries" e, soprattutto, all'arabo "itriyya", che tale significato hanno. Gli studiosi propendono a collegare il termine salentino direttamente a quello arabo.
note: con l'occlusiva retroflessa sorda. Il lemma qui registrato non è peculiare della zona di nostro interesse, nella quale si usa, con identico significato, il termine "massa". Abbiamo ritenuto, comunque, di riportarlo, in quanto di più larga diffusione e comprensione fuori dal territorio salentino.

    • "cìciri e ṭṭria": piatto caratteristico del basso Salento (nella zona di nostro interesse "massa e ccìciri"), preparato con i ceci e le tagliatelle fatte in casa, alcune delle quali vengono fritte ed aggiunte a fine cottura.


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